FLUO Rickettsia rickettsii

Kit IFA per la ricerca degli anticorpi IgG anti- Rickettsia rickettsii

Specie: cane

Metodo: immunofluorescenza

Ricerca: anticorpale

campioni: siero e plasma

Lettura risultati: visiva con microscopio a fluorescenza

Formato: 10 vetrini, 50 vetrini, kit completo

ISTRUZIONI DEL TESTACQUISTA Fluo Rickettsia rickettsii

Patogeno

Rickettsia rickettsii

La Patologia

Le rickettsiosi sono malattie infettive a carattere zoonosico sostenute da microrganismi appartenenti alla famiglia delle Rickettsiaceae. La febbre bottonosa delle montagne rocciose (RMSF) è sostenuta dalla Rickettsia rickettsii, parassita intracellulare obbligato.

L’infezione viene trasmessa al cane a seguito della puntura di una zecca infetta; le rickettsie, penetrate all’interno della cute, vengono diffuse attraverso il sistema circolatorio e linfatico in ogni distretto organico, localizzandosi preferenzialmente nelle cellule endoteliali delle venule e delle arteriole di numerosi organi (cute, cervello, polmone, rene, cuore, fegato, milza, pancreas e tratto gastrointestinale) dove avviene la replicazione. Segue una vasculite e vasocostrizione e un’aumentata permeabilità vascolare. Si osservano emorragie, trombocitopenia e ipotensione.
Nella popolazione canina che vive in aree endemiche possono essere titolati degli anticorpi conseguenza di infezioni subcliniche o dell’esposizione a rickettsie non patogene presenti nelle zecche.
Il contatto immunogenico con R. rickettsii produce una risposta protettiva alla reinfezione nei cani da esperimento per almeno 3 anni.
I cani di pura razza sembrano essere più inclini a sviluppare la patologia rispetto ai meticci, e il Pastore tedesco ha una prevalenza particolarmente alta.
La malattia è piuttosto rara ed è diffusa soprattutto in America.

Segni clinici

La febbre insorge dopo 2 – 3 giorni dopo il contatto con la zecca. Il periodo di incubazione varia da 2 a 14 giorni.

Le lesioni cutanee precoci in alcuni cani consistono nell’edema e nell’iperemia labiale, della guaina peniena, dello scroto, del padiglione auricolare e delle altre estremità. Sulla mucosa buccale sono state osservate vescicole chiare ben delimitate e macule eritematose. Il cane maschio sviluppa edema scrotale o tumefazione dell’epididimo, per questo ha un’andatura rigida ed è riluttante a camminare, anche per le infiammazioni di articolazioni, muscoli e meningi.

Negli animali con malattia grave possono essere riscontrate epistassi, melena ed ematuria. Sono stati osservati segni neurologici di interessamento cerebrale e spinale generalizzato. I cani infetti possono presentare un rapido e completo recupero se la patologia è lieve o se la terapia antibiotica viene iniziata precocemente. In caso invece di malattia in fase acuta non curata può insorgere la morte per danni cardio-vascolari, neurologici e renali.

Algoritmo diagnostico